Clausola di diseredazione: quando un soggetto può essere escluso dalla successione?
La diseredazione è una clausola che può essere inserita nel testamento, attraverso la quale il defunto può escludere uno o più soggetti dalla successione. Ciò significa impedire a tali soggetti di attingere al patrimonio oggetto della successione.
Esistono tre tipi di successione: successione testamentaria (nella quale è previsto tale istituto), legittima e necessaria.
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Effetti della diseredazione:
Si è molto discusso sul fatto che questa clausola potesse essere apposta al testamento per il fatto che essa non ha carattere direttamente patrimoniale cioè non incide direttamente sui beni che il defunto lascia in eredità.
Altra parte della dottrina tuttavia riconosce degli effetti indiretti causati da tale clausola.
ES: Immaginate che Tizio ( detto de cuius) decida di lasciare in eredità i suoi beni a Caio, Sempronio e Mevio, ma decida poi di escludere Mevio dalla successione attraverso la clausola di diseredazione.
Il dubbio sollevato è dato dal fatto che Tizio inserendo quella clausola ha inciso, seppur indirettamente, sul patrimonio della successione. La quota di Mevio (diseredato) infatti sarà devoluta agli altri eredi.
Limiti della diseredazione:
I soggetti che possono essere diseredati sono:
- i soggetti estranei al proprio nucleo familiare
- i fratelli, tutti i loro discendenti (nipoti del defunto)
- i legittimari (figli, ascendenti e coniuge) sono quei soggetti che NON possono essere diseredati (salvo alcune eccezioni)
Diseredazione per indegnità:
Sussistono alcuni casi che, per la loro gravità, rendono sempre possibile diseredare alcuni soggetti (compresi i legittimari). In questi casi però non è sufficiente apporre la clausola di diseredazione ma è necessaria una sentenza del giudice che accerti una delle seguenti cause di indegnità:
- se il soggetto in questione abbia ucciso o tentato di uccidere il de cuius (defunto)
- se il soggetto abbia incentivato il suicidio del de cuius se questi era minorenne o incapace di intendere e di volere
- se il soggetto abbia con dolo o violenza indotto il testatore a fare un testamento in suo favore
- se il soggetto abbia alterato un testamento già esistente o ne abbia addirittura riprodotto uno falso
Il diseredato per indegnità può essere riabilitato da parte del de cuius purché davanti al notaio o nello stesso testamento.
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