Voucher? No grazie. Chiedo il rimborso
Tutorial su come avere il rimborso
di viaggi e vacanze (compresi pacchetti e vacanze studio)
per Coronavirus (Covid-19)
(parte seconda)
Dal 2 al 16 marzo 2020
Posso rifiutare il voucher e chiedere il rimborso immediato, per Coronavirus (Covid-19), dei viaggi e delle vacanze (compresi pacchetti e vacanze studio)?
Tutto inizia il 2 marzo 2020.
Soltanto due sono i contratti interessati dal “sistema-voucher”:
- il contratto di trasporto aereo, ferroviario, marittimo, nelle acque interne o terrestre;
- il contratto di pacchetto turistico (comprese le vacanze studio).
Per ognuno di loro, si arriva a parlare di voucher seguendo due diverse vie:
- per i contratti di trasporto, occorre far valere la risoluzione per impossibilità sopravvenuta (art.1463 c.c.);
- per i contratti di pacchetto turistico (comprese le vacanze studio), va esercitato il recesso, di cui all’art.41 del codice del turismo
Tutto ciò, però, è possibile solo a determinate condizioni.
Prima fra tutti, che sia il cliente ad avvalersene.
Può farlo:
- attraverso una comunicazione al vettore, con cui gli documenta di trovarsi nelle condizioni che diremo tra poco,
- oppure con una comunicazione di recesso per gli stessi motivi.
Senza questa “prima mossa” (del passeggero o del turista), il “sistema-voucher” non trova l’applicazione.
Poi occorre vedere se il cliente è:
- in quarantena con sorveglianza attiva,
- o in permanenza domiciliare,
- o ricoverato in struttura sanitaria,
- o con divieto di allontanamento dalle aree interessate dal contagio, tra quelle individuare per DPCM.
Se il cliente si trova in queste condizioni, il contratto può annullarsi se andava eseguito in questi periodi di restrizione, altrimenti si ha diritto al rimborso per Coronavirus (Covid-19).
A prescindere dalle condizioni del cliente, il voucher può entrare in campo nel caso in cui i contratti prevedano:
- soggiorni e viaggi, con partenza o arrivo in una delle aree interessate dal contagio, tra quelle individuare per DPCM;
- la partecipazione a concorsi ed eventi, annullati, sospesi o rinviati per disposizione delle autorità competenti;
- la destinazione in Stati Esteri interessati dal contagio, in cui risultino adottati provvedimenti che ne vietano l’accesso (quest’ultima ipotesi vale solo per i contratti di trasporto e non anche per i pacchetti turistici).
Riepilogo.
- Se nel periodo che va dal 2 marzo al 16 marzo 2020, il cliente non ha comunicato nulla al vettore o non è receduto dal contratto di pacchetto turistico (comprese le vacanze-studio), egli può rifiutare qualsiasi proposta di voucher, che dovesse essergli arrivata in questo periodo;
- se, al contrario, il cliente avesse comunicato e documentato l’impedimento al vettore, occorre verificare se effettivamente il caso concreto rientra tra i casi (sopra descritti) in cui è consentito il voucher: se così non fosse, si può chiedere il rimborso per Coronavirus (Covid-19);
- quand’anche vi fossero le condizioni per una proposta di voucher, non crediamo che il cliente sia obbligato ad accettarlo, tenuto conto che solo successivamente (e, cioè, nella normativa che vige dal 30 aprile 2020) è previsto espressamente che l’emissione del voucher “non richiede alcuna forma di accettazione da parte del destinatario”, il che giustifica l’idea che, in mancanza di analoga previsione per questo primo periodo, senza accettazione del cliente, il voucher non ha effetto.
Oltretutto, nulla vieta che il cliente di avvalga -ancora oggi- di modalità di scioglimento diverse, evitando completamente il “sistema-voucher” (si veda, ad esempio, il caso del “viaggio-vacanza tutto compreso”, affrontato nell’articolo -con video- conclusivo).
Se credi di rientrare in uno dei casi indicati in questo riepilogo, scarica gratuitamente il Modulo di richiesta del rimborso per Coronavirus (Covid-19) e, se ti va, segnala il tuo caso su info@legalars.net: diventerà un caso-studio da citare nei futuri corsi e aggiornamenti.
Altrimenti, segui gli altri brevi articoli informativi (con video) e trova la soluzione che fa per te.